Esercizi e Autoapprendimento

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Fiamma

Una fiamma viveva felice tra i suoi simili. Loro comunicavano telepaticamente e sentivano ogni micro
variazione emozionale l’una dell’altro. Ogni 100 anni, però, dovevano lasciare quel luogo paradisiaco per incarnarsi, su uno dei luoghi, chiamati pianeti, astri, costellazioni.
Da lì ad un giorno sarebbe stato il turno della nostra piccola fiamma, nella sua incarnazione terrena avrebbe incontrato tante altre fiamme sue amiche, unico ostacolo la dimenticanza di sé e del mondo paradisiaco che avveniva, solitamente, dopo qualche tempo dall’incarnazione.
Ed eccola dopo un lungo turbinoso viaggio tra luci di mille colori a respirare, segno dell’incarnazione
terrena.
Nei primi anni di vita riusciva a comunicare e vedere i suoi amici, creature energetiche di ogni tipo, alcuni
venivano chiamati sulla terra Angeli, altre fate ed altri con nomi di animali mitici… era molto divertente
comunicare con loro; stranamente secondo i suoi genitori terreni quelli erano “amici invisibili” da lei
inventati. Sua madre e suo padre erano molto preoccupati che la figlia avesse degli amici invisibili, che parlasse e sorridesse loro. Iniziarono quindi a toglierle gli spazi in cui era da sola, le trovarono mille impegni, scuola e corsi di ogni tipo fino a quando la piccola fiamma si dimenticò dei suoi amici, divenendo incapace di vederli, sentirli e percepirli.
Crescendo la sua vita divenne ritmata dal “lavoro, pulizie, famiglia, palestra, figli, soldi, vacanze ed ancora
lavoro ……..” Un ritmo infernale, lavori per vivere o vivi per lavorare le opzioni più classiche…
Negli anni qualcosa al suo interno incominciò a fremere, a chiedere attenzione maggiore, ogni tanto le
capitava di fare scelte non spinte dal suo cervello analitico ma da una vocina flebile all’interno della sua
pancia… Quella vocina chiedeva spazio, tempo per potersi esprimere… un senso di insoddisfazione ormai scandiva le giornate, sempre ugnali, della piccola fiamma.
Quella impertinente vocina interiore, la faceva imbattere in “strani” libri che parlavano di intuito, sensitività, parapsicologia, misteri. Anche sui social si ritrovava a guardare, sempre più spesso, corsi sugli
stessi temi. Si fermò a riflettere sulle due principali scelte, seguire quella vocina o stare nella solita routine?
Seguire la vocina avrebbe voluto dire, sottrarre tempo al resto, a quel resto conosciuto e ritmato che faceva emergere strani sensi di colpa all’idea di fare altro.
Ma il malessere diventava vuoto incolmabile… diventava silenzi, rabbia, era un non ascoltare una parte viva di sè stessa….
Fece quel numero e si iscrisse dando espressione a quella vocina interiore…
Ogni parola dell’insegnante sembrava risvegliarla da un sonno profondo, incontrò di nuovo le energie con cui parlava da bambina, riprese a chiarovedere, a percepire ed udire le loro comunicazioni… mise ordine dentro di sé e ritrovò la felicità di sentirsi uno con il tutto e con sé stessa.

Questa breve storia per ricordare che siamo tutte fiamme, con tutti i nostri potenziali non sempre espressi. Nell’incarnazione ci possiamo dimenticare da dove proveniamo ma dentro di noi abbiamo ancora tutte le sensitività, doni o potenzialità come vogliamo chiamarli, che aspettano solo di essere espresse durante la nostra vita terrena.

Intuizia